scorcia do cannolu ca ricotta
- Per fare le cialde si usano i cilindri in metallo che vendono dappertutto o le canne di fiume. Secondo la tradizione il nome cannolo, deriva dalla canna da fiume che veniva usata durante la loro preparazione, la cialda veniva arrotolata intorno alle canne da fiume che meglio di qualunque altro materiale resistevano alle alte temperature durante la frittura. Queste vengono raccolte nel mese di febbraio, con la luna calante e scegliendo quelle più centrali del canneto. Mio marito me le ha portate e tagliate lunghe circa 13 cm con diametro di circa 2,30/2,50 cm. Le ho fatte bollire per sterilizzarle e poi le ho usate come si faceva un tempo. Penso che usare gli strumenti naturali della nostra tradizione sia più ecologico, ma vi assicuro che è anche molto più divertente.
- Piegare la sfoglia di pasta su se stessa in tre (fare le pieghe) passandola nella macchina sfogliatrice tante volte. Questo permetterà la formazione delle bolle in cottura che è segno di buona qualità.
- Quando si chiude la sfoglia attorno alla canna pressare per sigillarli solo nel centro mantenendo la sfoglia lenta, un po’ larga affinché cuociano anche all’interno, così se si formano le bolle interne non causino l’apertura del cannolo.
- L’olio non dovrà essere eccessivamente bollente ma neanche poco caldo, altrimenti tenderanno ad aprirsi e a rompersi o a non venire croccanti.
- La ricotta dovrà essere asciutta, farle perdere tutto il siero mettendola in frigo per una notte all’interno di un colapasta e possibilmente passarla attraverso un setaccio per renderla fine e vellutata.
- il segreto principale per gustare un cannolo siciliano perfetto: riempire la cialda con la crema d ricotta un attimo prima di consumarli per mantenere la cialda croccante, creando un delizioso contrasto con l’avvolgente cremosità della ricotta.
le mie canne, colte nel mese di febbraio, con la luna
calante e quelle più centrali del canneto |
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