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Elicriso a Portixeddu - Fluminimaggiore |
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Elicriso sul Monte Linas - Gonnosfanadiga |
Pianta tipica della macchia mediterranea, anche la Sardegna è ricca di elicriso: in
montagna, in collina e lungo le scogliere sul mare. Sul finire della primavera, passeggiando
lungo sentieri montani a media quota o lungo le coste, ci si imbatte facilmente
nei suoi cespugli di piccoli fiori raggruppati in capolini di colore giallo e
dal profumo intenso che sa di liquirizia misto a camomilla e menta. E’ una
pianta spontanea che cresce in terreni aridi e sassosi e che ravviva con il
suo colore giallo luminoso.
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Elicriso a Portixeddu - Fluminimaggiore |
Un antico proverbio recita: “Di fortuna resti intriso chi si
adorna di elicriso”. Lo storico romano “Plinio il vecchio” racconta che veniva
usato dai sacerdoti greci e romani per cingere le statue degli Dei. I raggi del
sole che baciavano queste ghirlande le rendevano splendenti e lucenti come
fossero d’oro. Questa pianta è legata al culto del sole: il suo nome
HELICHRYSUM ITALICUM che deriva dal greco, Helios chrysos, significa “sole d’oro” è considerata simbolo
di eternità anche perché è un semprevivo con fiori che conservano il loro
profumo e il colore giallo oro per moltissimo tempo.
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Elicriso sul Monte Linas - Gonnosfanadiga |
Le nostre nonne ne raccoglievano mazzolini con i quali abbellivano le case in quanto il suo
fiorellino rimane sempre vivo e odoroso e
riempivano dei sacchetti per profumare armadi e cassetti. In passato, quando era prassi diffusa
allevare il maiale in casa, l’elicriso veniva utilizzato per “abbuschiai su
proccu”, tant’è che nella nostra zona del Linas, viene chiamato ”abbuscadinu”. Con esso il maiale macellato
veniva abbrustolito nella cotenna per eliminare le setole e ne rimaneva
affumicato con un aroma profumato e ricco.
In alcune zone della Sardegna viene utilizzato per farne delle scope per
spazzare i cortili, ancora oggi viene usato anche se sporadicamente, in cucina
per insaporire alcune pietanze: il suo sapore ricorderebbe quello del curry.
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Elicriso a Portixeddu - Fluminimaggiore |
E’
particolarmente utilizzato in ambito cosmetico che ne sfrutta tutte le
proprietà officinali sotto forma di estratto glicolico o glicerico - olio
essenziale, macerato oleoso. Le sue proprietà svolgono
funzione dermo-purificacante, astringente e rinfrescante, utile in
molti disturbi della pelle, è indicato in presenza di psoriasi,
herpes d'ogni genere (fuoco di Sant’Antonio), eczemi ed irritazioni della
pelle
sensibile. L’oleolito applicato localmente contrasta pelli
sciupate o danneggiate e previene e attenua rughe, cicatrici e smagliature. Può
essere utilizzato nei dolori muscolari per la cura di eventi traumatici
dell’apparato muscolo-scheletrico e per dolori causati dall’artrite.
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Elicriso sul Monte Linas - Gonnosfanadiga |
L’oleolito di Elicriso è la macerazione oleosa dei capolini
e si può preparare anche in casa. Questa preparazione utilizza l’olio come
solvente per estrarre principi attivi liposolubili mediante macerazione a
freddo.
COME SI PREPARA L’OLEOLITO DI ELICRISO
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elicriso della vigna |
Per preparare l'oleolito di elicriso si utilizzano i capolini messi a macerare in olio extra vergine di oliva in modo tale da trasferire i principi attivi liposolubili dai fiori all'olio.
Raccogliamo i fiorellini gialli al
mattino quando sprigionano il loro profumo più intenso, esaminiamoli per la
presenza di insetti o impurità e sistemiamoli in un vaso di vetro riempiendolo
di olio. Scuotere il vaso una volta al giorno e lasciare in macerazione per 40
giorni controllando che i fiori siano sempre sommersi di olio. Dopo questo
periodo si può filtrare l’olio,
attraverso una tela leggera, o una garza. Spremere il residuo,
e se si desidera un olio purissimo, si può operare un secondo filtraggio,
usando una garza di cotone, in modo che le fibre catturino le ultime impurità.
L'oleolito così ottenuto si conserva in una
bottiglia
di vetro scuro, in un luogo fresco
e al buio.
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Elicriso a Portixeddu - Fluminimaggiore |
Ho voluto impiegare l’oleolito per produrre un sapone che
fosse rigorosamente naturale e genuino così da valorizzare le proprietà
benefiche dell’elicriso. Ho usato una ricetta secondo il metodo di impasto a
freddo e l’ho lasciato stagionare in modo naturale.
SAPONE “SOLE D’ORO” ALL’ELICRISO
Tecnica di decorazione: TAIWAN SWIRL
Ingredienti
500 gr. OLEOLITO DI ELICRISO
65 gr. SODA CAUSTICA
150 gr. ACQUA
5 ml OLIO ESSENZIALE LAVANDA
5 ml. OLIO ESSENZIALE EUCALIPTUS
Ultramarino blu un cucchiaino
Biossido di titanio per il bianco
Per prima cosa ricordo le regole di sicurezza: indossare guanti
in lattice e occhiali da lavoro, attenzione a non respirare i vapori generati
dalla soluzione caustica.
Pesiamo la soda in un recipiente, in un altro pesiamo l’acqua. Versiamo la
soda nell’acqua e mescoliamo per farla sciogliere completamente, quindi la
teniamo da parte.
Pesiamo l’oleolito, poi prendiamo tre contenitori e versiamo in ognuno un
cucchiaio di olio prendendolo da quello appena pesato e aggiungiamo il colorante.
In uno il blu, in uno poco blu e poco bianco
per fare il celeste e nell’altro il bianco. Quindi mescoliamo bene con
una frusta per ottenere il colore.
Trasferiamo con estrema attenzione - indossando
l’attrezzatura di sicurezza - la soluzione caustica nel recipiente con l’olio. Mescoliamo bene fino a che sia
amalgamato ed emulsioniamo con il mixer per ottenere un nastro leggerissimo.
Ora versiamo una piccola quantità di sapone nei contenitori con i colori e
mescoliamo bene. Aggiungiamo 3 cucchiaini di biossido nel sapone rimasto,
frulliamo e il sapone diventerà bianco.
Prendiamo uno stampo e versiamoci tutto il sapone bianco. Ora versiamo gli
oli essenziali nei recipienti con i colori e mescoliamo bene frullando con il
mixer per qualche secondo.
Versiamo i colori nello stampo per la lunghezza a righe alternate di colori
e abbastanza uniformi (2 volte per colore).
E ora il momento più creativo: decoriamo il sapone con la tecnica Taiwan Swirl.
Con un bastoncino iniziamo la decorazione disegnando delle “S” lungo tutto lo
stampo senza mai sollevarlo dal fondo. Procediamo nel senso della lunghezza dello stampo,
infine lungo tutto il bordo. Copriamo lo stampo con la pellicola e poi con un
panno. Mantenere il sapone nello stampo , avvolto da una coperta, per almeno 48
ore.
Toglierlo dallo stampo (meglio con i guanti), tagliarlo a fette e lasciarlo a stagionare per almeno due mesi in un luogo, secco e arieggiato.
Toglierlo dallo stampo (meglio con i guanti), tagliarlo a fette e lasciarlo a stagionare per almeno due mesi in un luogo, secco e arieggiato.
Il fascino che mi trasmette questa pianta aromatica è indescrivibile, come
avrete capito, ne sono attratta, mi riporta a tempi lontani e a storie passate,
Amo l’elicriso perché lo lego fortemente e
intensamente alla forte personalità della mia terra e come essa è selvaggia ma solare,
antica ma perenne, incontaminata ma profumata…
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elicriso a Capo Pecora - Arbus |
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elicriso a Capo Pecora - Arbus |
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